Finanziamenti Imprenditoria Femminile: prestiti fino a 30.000 euro
Novità in arrivo per il mondo dell’imprenditoria femminile. Fino al 31 ottobre 2017, sarà possibile usufruire del progetto Innovazione sostantivo femminile, promosso dalla Regione Lazio e giunto alla sua terza edizione.
Lo scopo è di promuovere e incentivare le donne lavoratrici, tramite la concessione di specifici prestiti e finanziamenti per l’imprenditoria femminile.
Finanziamenti Imprenditoria Femminile: l’opportunità di Innovazione sostantivo femminile
Soprattutto negli ultimi anni il numero delle donne desiderose di fare impresa e di crescere nei vari settori è aumentato. Tale possibilità è stata favorita anche grazie alle varie opportunità offerte dalla società e dalla tecnologia, che permettono di coniugare in la sfera privata e quella lavorativa.
Stando ai dati di Unioncamere e Infocamere, le aziende operanti nel nostro Paese si aggirano attorno ai sei milioni. Di queste, 1.316.017 sono femminili.
Le possibilità di ottenere una liquidità aggiuntiva sono diverse. Una delle più interessanti è quella proposta dalla Regione Lazio, che ha dato vita al progetto Innovazione sostantivo femminile.
Attivo fino al 31 ottobre 2017, prevede lo stanziamento di due milioni di euro da destinare a finanziamenti per l’imprenditoria femminile. Saranno sovvenzionate idee rosa.
Chi può accedere ai finanziamenti Imprenditoria Femminile?
Potranno accedere al programma le seguenti donne:
- libere professioniste;
- società che abbiano come titolare una donna;
- aziende che hanno intenzione di sviluppare questo progetto nell’immediato. In caso di esito positivo queste ultime dovranno impegnarsi a costituire una società entro 45 giorni.
Quali sono i progetti finanziabili?
Il denaro viene erogato per finanziare tutti i progetti che prevedono la realizzazione o la nascita di prodotti che sfruttino le nuove tecnologie e che siano coerenti con le aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy a livello regionale.
Inoltre i progetti dovranno essere realizzati nel territorio regionale.
Il contributo a fondo perduto concesso potrà arrivare fino ad un massimo del 70% delle spese ammissibili totali per una cifra massima di 30.000 euro.