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Quando un prestito è usuraio?

Si definisce un prestito usuraio quando si verifica che il tasso di interesse applicato sul finanziamento è più elevato dei tassi soglia stabiliti ogni trimestre.

Il contratto che viene stipulato per il finanziamento erogato per un bene o un servizio, deve indicare:

  • la durata del contratto;
  • un numero di rate con importi in proporzione alla sostenibilità della spesa;
  • il tasso di interesse applicato, fisso o variabile.

I tassi applicati ai prestiti

Il tasso di interesse applicato prevede una percentuale diversa in base al finanziamento e alla politica di rischio applicata dall’istituto di credito, in base al bene da finanziare e allo status lavorativo del soggetto richiedente il prestito.

Si calcola in base alla somma di:

  • TAN, il tasso nominale;
  • tutte le spese relative alla concessione dell’importo, come interessi di mora, penali ecc.

Se supera il limite stabilito alla legge sull’usura (legge n.108/96) fa si che il prestito sia usuraio.

Come stabilire se un prestito è usuraio?

Per stabilire la correttezza e la congruità di un tasso di interesse si fa riferimento al TEG o TEGM, ossia il Tasso Effettivo Globale Medio, calcolato sulla base degli interessi bancari applicati dai vari istituti.

E’ la Banca d’Italia a rilevare e vigilare su questo dato, in relazione anche alle caratteristiche dei prestiti.

Per capire se il tasso applicato al prestito è vantaggioso o no si calcola in base al valore in percentuale del TAEG e quello del TEGM che si ottiene confrontando i tassi applicati dai differenti Istituti bancari.

Se il TAEG ha una percentuale inferiore o uguale al TEGM, il tasso di interesse del finanziamento è vantaggioso.

Usura originaria o sopravvenuta?

E’ necessario distinguere tra usura originaria e usura sopravvenuta: nel primo caso, il prestito oltrepassa il tasso soglia già al momento della stipula, mentre nel secondo il tasso diventa usurario nel corso della vita del finanziamento, in funzione delle mutate condizioni di mercato.

 

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